tag:blogger.com,1999:blog-61270152045746585282024-02-20T22:48:28.718+01:00Imparando a camminareEducare i bambini oggi: problematiche e indicazioni. Cosa evitare, e come meglio instaurare una comunicazione con il mondo dell' infanzia...anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-6127015204574658528.post-80319454409581797492008-12-09T18:52:00.002+01:002008-12-09T19:29:03.344+01:00L'AGIRE PEDAGOGICO<span style="font-family: times new roman;"><span style="font-family: trebuchet ms;">Come ormai sappiamo, "agire" nella relazione educativa è fondamentale poichè è necessario intervenire sulla creatura affinchè possa trovare posto nel mondo o, in altrti casi, sollecitarne il suo re-inserimento.<br />Per questo motivo "l'agire pedagogico" è considerato una competenza che l'educatore deve necessariamente possedere per condurre al successo la propria impresa educativa ed evitando il fallimento: esso si traduce come la capacità di mettere insieme criticamente livelli di analisi complessi delle proprie conoscenze e processi differenziati che riguardano il processo dell'educazione e la presa in considerazione del destinatario.<br />L'agire pedagogico non si basa su parametri fissi e inequivocabili, ma sull'incertezza e sul rischio tipici del contesto educativo; mette in primo piano le qualità dell' educatore capace di operare come professionista in determinati contesti socio-educativi; è centrata sulla dimensione progettuale della costruzione o trasformazione identitaria; si costruisce e si misura in base all'educabilità possibile e infine connota questo tipo di professione in una ricerca quindi crescita continua.<br /></span></span>anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6127015204574658528.post-43805371376285757222008-12-02T18:50:00.002+01:002008-12-02T19:25:14.754+01:00LA COMPETENZA DELL'EDUCATORE<span style="font-family: georgia;"><span style="font-family: verdana;"></span>Con il termine "competenza"non si intende un sapere illimitato in un preciso settore, ma possederne una certa dominanza/padronanza, in altre parole essa riguarda il "modo" e la "qualità" della prestazione nell'ambito educativo.<br />La si può riassumere semplicemente come l"esser capaci di" e si costruisce intorno al principio di "educabilità"(il passaggio da/a che ho già trattato in uno dei primi post), che non segue quindi una logica prefissata e preordinata e non fornisce ricette pronte all'uso, ma tenta di trovare soluzioni con i destinatari nel corso dell'azione educativa.<br />La competenza si definisce in base al "principio della relazione"come condizione necessaria per lo sviluppo dell'autonomia del soggetto, del suo apprendimento e del suo cambiamento. Essa non può essere tradotta come un'imposizione di potere, di saperi e volontà, ma si traduce come un contributo/sostegno alla costruzione dell'identità della creatura.<br />Può essere vista anche come un "progetto" che proietta nel futuro la creatura verso la dimensione sociale.<br /></span>anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6127015204574658528.post-53133014498453723882008-11-25T18:55:00.008+01:002008-11-25T19:46:13.208+01:00LA PEDAGOGIA:IL PILASTRO DELL'EDUCAZIONE<span style="font-family: trebuchet ms;">Abbiamo visto che l'educazione è una faccenda complessa, perciò dove si possono trovare dei principii, dei concetti che aiutino la comprensione di questa parola?<br />La "pedagogia"(l'arte di guidare il fanciullo)è la risposta a questa domanda e si definisce come scienza a partire dalla fine degli anni '70 con la nascita delle "Scienze dell'Educazione".<br />Questa disciplina si pone come obiettivo educare l'altro, è "progetto" che mette in primo piano l'incontro, la libertà, l'autonomia, la crescita dell'essere umano ed è un insieme coerente di orientamenti non definiti e definitivi ma flessibili, che interagiscono con la complessità della creatura; essa è un evento che interviene sui processi di crescita personale, ovvero il passaggio dall"essere" al "poter/dover essere".<br />Perciò la pedagogia (e quindi l'educatore) ha bisogno di diversi punti di vista nell'agire educativo: il contributo di altre scienze come ad esempio la psicologia, la storia, la medicina,ecc. e,successivamente, l'abilità di saperle sintetizzare e renderle coerenti e aderenti all'imprevedibilità della situazione.<br /></span>anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6127015204574658528.post-61160650283436512292008-11-19T11:51:00.002+01:002008-11-19T12:48:17.841+01:00I SEI AVVERTIMENTI<span style="font-family:Verdana;"><blockquote><span style="font-family:Verdana;"></span></blockquote>Buongiorno a tutti, oggi voglio parlare di alcuni punti-chiave da tenere presente quando si vuole "educare" una creatura, trattati da Meirieu nel suo libro "Frankeinstein Educatore".</span><br /><span style="font-family:Verdana;">Sono 6 avvertimenti (apparentemente semplici) che lui ritiene fondamentali per compiere una "rivoluzione",cioè un grande cambiamento, in campo educativo per evitare la famosa "fabbricazione dell'altro".</span><br /><ol><li><span style="font-family:Verdana;">Bisogna accettare che la nascita non è un prolungamento di noi stessi, ma a sè stante e per questo ogni occasione educativa è un modo per rinnovare i miei orizzonti;</span></li><li><span style="font-family:Verdana;">La "normalità" in educazione è che l'altro resiste, si sottrae o si ribella, perchè la creatura è un soggetto che "si costruisce", che ci sfida e ci mette alla prova;</span></li><li><span style="font-family:Verdana;">"Insegnare" significa esporre in maniera ordinata delle conoscenze, invece "apprendere" significa cogliere delle informazioni, collegare e immaginare e avere sempre uno scopo da perseguire;</span></li><li><span style="font-family:Verdana;">E' importante ricordare che solo il soggetto può decidere di apprendere perchè è un'azione che richiede degli sforzi, del coraggio nel buttarsi in esperienze nuove e diverse;</span></li><li><span style="font-family:Verdana;">L' educazione deve creare degli "spazi di sicurezza" in cui la creatura si senta libera di scegliere se seguire la via dell'apprendimento come compagno di scoperte, come processo che permette di abitare il mondo;</span></li><li><span style="font-family:Verdana;">L'educazione deve creare l' autonomia del soggetto, poichè non è innata ma deve essere sviluppata con l'aiuto dell'educatore.</span></li></ol>anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6127015204574658528.post-75525031270140364772008-11-11T18:39:00.005+01:002008-11-11T22:04:24.019+01:00Educare e non Fabbricare<span style="font-family:verdana;"><span style="font-family:arial;"><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-family:arial;">Oggi è sempre più difficile educare i bambini poichè i tempi cambiano e le loro esigenze sono sempre più complesse....Quindi qual'è la "retta via" per aiutarli a crescere, guidarli nella conoscenza del mondo(che un giorno sarà anche il loro!) rendendoli autonomi di scegliere senza più il bisogno di un "adulto" accanto a loro?<br />Ovviamente non ho una risposta certa e inconfutabile, tuttavia vorrei esprimere la mia modesta opinione maturata attraverso gli studi pedagogici: l'educatore(genitore, insegnante,amico...)non può e non deve "fabbricare" l'altro, costringerlo cioè a diventare come il suo educatore vuole, senza permettergli così di "essere sè stesso" ed "esistere" come una persona libera di scegliere.<br />E' proprio questo che Philippe Meirieu ci insegna nel suo libro "Frankenstein Educatore" ( vi consiglio di leggerlo perchè è un libro favoloso!): assemblare dei pezzi e dar vita ad una creatura privandola dell'amore e della cura che ha bisogno, porta inevitabilmente alla ribellione e all'odio.<br />Io educatore, per primo devo essere consapevole che il mio utente è "diverso" da me e quindi devo limitarmi ad "accompagnarlo" nel mondo, facendo tutto il possibile perchè si senta amato e protetto. Così un giorno la mia presenza sarà inutile, mi annullerò piano piano e la creatura sarà in grado di "camminare " da sola.<br />Grazie per la vostra attenzione!<br /><br /><br /><blockquote></blockquote><br /></span></span></span></span>anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6127015204574658528.post-2156848954767707462008-10-31T10:19:00.000+01:002008-10-31T10:38:45.879+01:00Premesse<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirecO_xFvXvJfzrvyukVxlvN0vW4tY715JtQN9kfC5jMd2YuyorC5_wh-7ADI6Gh47J4jPnQTbJelKNa2n3BjmcGCqiwisMHG_mudMj5QQN7zeymhflAFIs89j6Y80AUBvwzmUl_HGlHQZ/s1600-h/bambinarosa.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5263248589267220370" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 237px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirecO_xFvXvJfzrvyukVxlvN0vW4tY715JtQN9kfC5jMd2YuyorC5_wh-7ADI6Gh47J4jPnQTbJelKNa2n3BjmcGCqiwisMHG_mudMj5QQN7zeymhflAFIs89j6Y80AUBvwzmUl_HGlHQZ/s320/bambinarosa.gif" border="0" /></a><br /><div>Benvenuti!<br /><br />Mi presento, sono Anna Barengo, studentessa della facoltà di Scienze dell' educazione e della formazione dell' università degli studi di Padova. In questo blog intenderò approfondire metodi didattici/relazionali uitli a agevolare un miglior approccio possibile con il mondo dell' infanzia. Il bambino in quanto uomo in potenza, necessita un' attenta e adeguata formazione, esattamente come il germoglio di una pianta ha bisogno di essere tenuto in "piedi" sin dai primi giorni di vita.</div><div> </div><div>Mi auguro che le mie opinioni, e i miei studi possano tornarvi il più utile possibile, o quantomeno possano essere di vostro gradimento e interesse...</div><div> </div><div>Buon proseguimento...<br /><br /><br /></div>anna barengohttp://www.blogger.com/profile/02713527759977181814noreply@blogger.com5